Fotografia di Stock – è uscito il mio nuovo libro!

Buongiorno a tutti,

In questi giorni, sta facendo capolino in grande stile il mio nuovo libro sulla fotografia di stock che ho chiamato, denotando in effetti molta fantasia,

Fotografia di Stock – Come affrontare la crisi con una rendita sicura“.

Il libro è frutto di anni e anni di esperienza che ho maturato in questo mondo e della passione ed entusiasmo che ci ho sempre messo per farlo diventare un secondo lavoro (o un primo?).

Ecco la descrizione che compare sui maggiori stores mondiali, dove il libro è disponibile sia in formato cartaceo che ebook (mi prenderò la briga di aggiornare gli stores dove compare non appena lo vedrò disponibile):

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DISPONIBILE SU:

Lulu | Apple iBookStore | Barnes and Nobles | … presto disponibile anche su Amazon | Google Books e molti altri digital stores! 

“Un microstock è una banca d’immagini online che permette ai fotografi di vendere le loro opere a prezzi modici. Il termine deriva dalla contrazione di micropayment e stock photography: immagini di qualità paragonabile alla tradizionale fotografia di stock ma commercializzate, tipicamente con licenze Royalty-free, a prezzi “micro”, da 1$ a 20$ in funzione di vari parametri tra i quali spicca la dimensione in pixel dell’immagine stessa”. (da Wikipedia).
I numeri indicano che il microstock è un vero e proprio business, un mercato globale che alla fine dello scorso anno ha raggiunto il valore di 5.1 milioni di $ con più di 550.000 clienti attivi, con la sua attrattività e proprie dinamiche di crescita…. e chi vuole intravederne l’opportunità può farne una reale attività professionale !
E’ vero che potreste avere la fortuna di trovarvi nel posto giusto al momento giusto e fare un solo scatto che vi renderà ricchi, ma la professione è un’altra cosa (così come i ricavi questa derivanti) e allora magari imparare qualcosa aiuta ☺.
In questo senso l’opera di Lorenzo Codacci è davvero interessante: non una semplice raccolta di istruzioni per l’uso (per quelli si rimanda giustamente ai tutorials online delle diverse piattaforme), ma un vero approccio olistico al mondo della fotografia di stock, con il giusto bilanciamento tra informazioni tecniche, spunti di marketing ed esperienze personali.
Sì perché anche questa, come tutte le attività professionali che si rispettino, si basa su un insieme di “saperi & vissuti” che tradizionalmente venivano custoditi gelosamente e magari solo tramandati alle discendenze; ma oggi – nel mondo dell’open source e dei mercati globali – si sta scoprendo che la condivisione delle conoscenze può generare ed amplificare valore per tutti.

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COS’E’ LA FOTOGRAFIA DI STOCK

(tratto dal Primo Capitolo)

La fotografia di stock è il rendere disponibili le proprie foto ad altri professionisti del mercato multimediale.

Questi professionisti possono essere grafici, editori, creativi di varia estrazione.

Tutti coloro, a buon vedere, che hanno interesse (o obbligo) a comprare le nostre foto per i più svariati motivi: dal creare un sito web, a realizzare una presentazione aziendale, persino per chi include le nostre foto in un proprio slideshow personale.

Ci sono molti fotografi professionisti che si avvalgono del lavoro di altri fotografi per dare più corpo e spessore alle proprie mostre o presentazioni multimediali.

Come vedremo più avanti, anche una professione tendenzialmente solitaria come il fotografo di stock può essere un modo per lavorare in gruppo, per socializzare, ma soprattutto per sostenersi a vicenda tra professionisti del settore.

Spesso le parole tra parentesi, di solito snobbate dai più, sono quelle che rivestono maggiore significato: parliamo dei professionisti che ci piacciono di più.

Quelli che “comprano” le nostre fotografie.

“obbligo” ho scritto tra parentesi, parola che descrive in modo conciso ed efficace la realtà dei fatti.

Molte agenzie del settore sono “obbligate a comprare” fotografie di stock.

Si, avete letto bene… comprare!

Non “rubare” da Google o da chissà dove… devono proprio dimostrare da dove provengono le foto e soprattutto che siano legali.

Parlo di foto, ma il discorso è estendibile a tutto il materiale multimediale in circolazione: video, audio, illustrazioni.

Per nostra fortuna (perchè oramai siamo una squadra giusto?), i siti pubblici come Google mostrano immagini di bassa qualità e poco utilizzabili a fini di stock.

Oltre a Google esistono numerose apps sia per desktop che per mobile (Cooliris è una di queste) che consentono di fare ricerche sulle immagini presenti in rete.

Il risultato è spesso deludente.

Al di là dei formati disponibili (pochi), è la qualità intrinseca della foto ad essere deludente.

Quindi, dicevo, la fotografia di stock risolve un grosso problema presente in altri generi: il marketing.

A meno che non siate un prestigioso studio fotografico di una nota città italiana, uno dei vostri pià grossi problemi sarà trovare clienti.

Appunto: una questione di marketing.

Magari fate delle foto eccezionali, che se le vedesse Ansel Adams pagherebbe milioni a un hacker pur di prendervele dal computer.

Purtroppo però, lui non aveva il pc (oooppppss, il mac volevo dire!) 🙂

Non poteva fare quello che voi fate spontaneamente senza fatica: anzi, non fate proprio.

Vendere senza cercare i clienti.

Se vi pare poco…

I siti di stock fanno il marketing al posto vostro.

Ovvero, sono degli immensi aggregatori (market place in inglese) che mettono appunto in contatto i fotografi (contributors) con i clienti (buyers).

Voi non dovete preoccuparvi di chi siano i vostri clienti, nè che amino il vostro modo di lavorare o meno.

Non dovete accordarvi su niente.

Capirete se c’e’ indice di gradimento delle vostre foto col tempo.

E’ una pratica lenta, forse alla base di tutta la fotografia di stock.

La mia prima foto pubblicata su un sito di stock è attualmente quella più venduta.

Si tratta di una gabbianella di mare islandese, che ho avuto la fortuna di immortalare con la velocissima Nikon D3 mentre si alzava da uno scoglio.

Fatto fortunato, forse, ma sufficiente a consentirmi un viaggio sul Mar Rosso all’anno solo con le revenues di quello scatto.

Ricorrente ricordate? Ogni anno, senza dover tornare in Islanda a cercare quella dannata gabbianella eheheh

Scusate… non ce l’ho con gli ambientalisti , ma se foste stati li’ con me col vento gelido (a luglio) e 3 Kg di macchina e “cannone” (teleobiettivo, che avevate capito?!) al collo, capireste la soddisfazione che provo adesso standomene al caldo e guadagnando da quel singolo scatto fatto in condizioni estreme.

Ma torniamo per un attimo, al modo di fare fotografia di stock, a chi sono gli utilizzatori delle nostre foto e come possiamo sfruttare le nostre conoscenze di questo mondo per massimizzare i nostri guadagni.

Ultimamente, alcuni dei più grossi acquirenti di foto di stock sono ad esempio i bloggers, che hanno la famelica necessità di riempire di immagini i propri contenuti giornalmente.

In questo caso, c’e’ un’esigenza di “tempo”.

La tempistica è importante perchè noi fotografi possiamo riproporre un tema già inflazionato nel mondo della fotografia con foto più aggiornate.

Uno smartphone di vecchia generazione assume un senso nuovo se lo fotografiamo a fianco dell’ultimo modello di iPhone uscito in questi giorni.

Chiaro il concetto?

E il blogger ha fame di questo tipo di fotografie, a maggior ragione se deve scrivere un articolo in concomitanza del lancio dell’ultimo smartphone sul mercato.

Quindi… il tempo è importante nella fotografia di stock.

Ma anche.. il modo!

Si fotografa nello stesso modo col quale si fotografa in altri generi?

Si pensa con la stessa testa di quando si fanno le foto per un committente specifico, come nel caso di matrimoni, eventi, sport?

Direi di no… e qui sta la vera differenza.

Dicevamo: un modo per uscire dalla crisi: la fotografia di stock è un modo per uscire dalla crisi (economica) in cui molti si trovano e che spesso anche i più blasonati fotografi di esperienza si trovano ad affrontare.

Dunque… mi spiego meglio.

Perchè reputo la fotografia di stock un ottimo metodo per uscire dalla crisi economica o, comunque, un’ottima fonte di reddito?

Perchè… è ricorrente!!!

Si’, la fotografia di stock permette di guadagnare soldi in modo ricorrente.

Non saltuariamente, insomma.

Permette di costruirsi una base solida di introiti, non spot o una tantum, ma un qualcosa di tangibile (soldi virtuali ma reali a tutti gli effetti) che ogni mese è affidabile e prelevabile a piacimento dal conto corrente o da Paypal.

Molti fotografi tradizionali, hanno capito che possono abbinare la fotografia di stock a quella tradizionale perchè è su quella di stock che fanno affidamento nei periodi “bui” di quella tradizionale, quando cioè quest’ultima è in stallo.

In questo senso, quindi, la fotografia di stock è complementare alla fotografia commerciale tradizionale.

Le due non vanno in competizione, l’una non reca disturbo all’altra.

Ho sentito fotografi dire “Io non faccio stock, sono un creativo”, oppure “Se scatto matrimoni, dove lo trovo il tempo per gli stock?”.

E’ noto a tutti che i matrimoni si fanno da aprile a ottobre.

A meno che qualcuno di voi non sia il fotografo personale di Elton John o di Lady Gaga, verrà chiamato a immortalare al 90% un matrimonio in questo periodo dell’anno.

Difficilmente, riceverà una telefonata per un ingaggio di lavoro da svolgersi a Natale o proprio il giorno di Pasqua.

Se non è questo il vostro genere, magari fotografate in studio aspiranti modelle che richiedono il book.

Ne devo trovare ancora una che mi fa lavorare ad Agosto o durante il periodo natalizio.

Non siete in nessuna di queste categorie o semplicemente la fotografia non è il vostro lavoro principale e avete acquistato questo libro solo per farvi un’idea?

Nessun problema: il discorso si applica anche a voi.

Fidatevi: la fotografia di stock può aiutarvi a incrementare i profitti sia che siate già dei fotografi tradizionali in altri generi, sia che stiate cominciando adesso questo percorso.

Nel 2008 ho intrapreso un Master di Moda presso la prestigiosa John Kaverdash di Milano, scuola blasonata i cui vertici sono molto vicini a National Geographic Italia o riviste di moda conosciutissime.

A seguito di quel master, quanti servizi di moda retribuiti ho realizzato?

Zero!

Ho mai pensato, anche solo per un attimo, che il master non sia servito a nulla?

Mai!

L’esperienza acquisita in studio e con altri ragazzi con i miei stessi interessi, mi ha permesso di dare ancora più valore alla mia fotografia di moda.

Nei miei scatti stock con le modelle, cerco di pensare non come il classico committente, sia agenzia di moda o la modella stessa.

Cerco di pensare come un grafico o un editor al quale serve quella foto da inserire magari in una brochure o un sito web.

La mia fotografia è cambiata: no, è cambiato il mio approccio.

Penso da ambo i lati, il fotografo e il committente.

Se prima pensavo molto al tecnicismo della foto, a quale diaframma usare, quale composizione usare e via discorrendo, ora penso soprattutto al concetto.

Al messaggio che voglio trasmettere nello scatto.

Perchè qualcuno dovrebbe essere interessato a questa foto?

Quale concetto voglio rappresentare?

Cosa trasmette una foto del genere? A chi?

Queste sono le domande tipiche di un fotografo di stock, ma più in generale sono le domande che reputo indispensabili per crescere, fotograficamente parlando.

Mettersi dall’altra parte.

Usare la propria creatività “al servizio” del risultato finale.

Una foto creativa e artistica fine a se stessa ha poco feeling.

Bella, ma perde di interesse commerciale in tempi abbastanza rapidi… viene osservata, non comprata!

…e c’e’ un bella differenza 🙂

Il mio portfolio sta cambiando.. meno arte, più concetti comprensibili.

Ma l’arte?

L’arte c’e’ in tutti gli scatti, ci metto sempre il mio estro e focus massimi quando scatto.

Solo che il risultato finale cerco di renderlo comprensibile e chiaro senza mezzi termini.

La fotografia di stock per me è arte.

L’arte di massimizzare le vendite continuando a divertirsi (o cominciando a divertirsi).

Infine, lo spazio è un importante fattore a favore della fotografia di stock.

Chiamiamolo, il luogo dove vi trovate a scattare.

Uno studio fotografico è sempre uno studio fotografico.. in qualsiasi parte del mondo.

Se guardo gli scatti di molti fotografi americani, mi intristisco.

Poveracci, devono per forza vendere foto still di oggetti, di cose da mangiare, di modelle in pose innaturali in studio.

Non hanno altro.

Se escono che trovano?

Il deserto del Nevada?

Il fiume Colorado?

Se gli va bene, hanno una media cittadina americana insipida o della natura a cui oramai siamo stra-abituati visualmente parlando.

Noi? Noi cosa abbiamo invece??? L’Italia!!!

Cioè, io mi affaccio alla finestra e ho il Duomo di Firenze, qualcun altro è vicino al Colosseo di Roma o può raggiungerlo in mezzora di macchina.

Altri, a Venezia, a Milano.

Altri nella magnifica Sicilia.

I più escono di casa e i vicini del circondario sono italiani, delle espressioni cosi’ caratteristiche che se non facciamo 1000 euro al mese con queste foto siamo dei dilettanti 🙂

Non è esattamente come uscire in Corea del Nord o a Taiwan quando noi diciamo, scherzosamente (ma fino a un certo punto) che hanno tutti la stessa espressione dipinta sulla faccia.

Possiamo dire che la comare calabrese ha la stessa espressione del business man milanese?

Mah, parliamone 🙂

So solo che quando vedo foto di stock fatte in un Paese asiatico, difficilmente capisco la posizione sociale o l’attività di una persona.

Scherzi a parte.. l’Italia offre delle occasioni imperdibili di fare fotografia di stock!

Sfruttiamo questa fortuna.

Cerchiamo le sagre tipiche, gli eventi di paese, tutto quello che di italiano risalta nel mondo e che caratterizza il luogo dove abitiamo.

Abbiamo alcuni dei carnevali più belli del mondo, per esempio.

Più avanti nel libro, ho cercato di viaggiare con la fantasia per illustrarvi il nesso spazio-temporale (opsss) che possiamo sfruttare nel nostro amato Paese per scattare.

Per fare fotografia di stock, quindi, non c’e’ bisogno di viaggiare nel senso fisico del termine: è sufficiente aprire gli occhi fuori da casa nostra.

La fotografia di stock consente quindi di aggirare, tra gli altri, i fattori tempo e spazio.

Si può guadagnare anche nei giorni in cui si sta in casa a leggersi un romanzo o con i propri figli.

Ai vantaggi di tempo, spazio, messaggio intrinseco, se ne aggiunge un altro che, solo per necessità editoriali, menziono alla fine di questa premessa: l’ozio.

Si si, l’ozio.

Oziare rende dei soldi nella fotografia di stock. I N C R E D I B I L E !!!

Contrariamente ad altri generi fotografici, quello di stock consente di avere un buon reddito SPECIALMENTE nei giorni in cui non si fotografa.

…e piu’ avanti spiegherò il perchè.

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